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Quando si dice il caso

Come facciamo quello che facciamo? Cosa ci ha portato a farlo? Può essere che dietro ci sia un'inclinazione che si è manifestata sin dai primordi della nostra infanzia oppure che decisivo sia stato un incontro.

Qualche lustro fa un mio amico - conosciuto scalciando un pallone in un cortile - mi chiese di accompagnarlo a un colloquio. La cosa lo angosciava e proprio non se la sentiva di andarci da solo.

Sulle prime declinai, perché non mi andava di fungere da stampella affettiva. Poi accettai, giusto per mordere un po' di varietà di cui la vita è spesso avara.

C. si candidava come #copywriter che, inizialmente, confusi per il tizio che tutelava i diritti delle canzoni.

Man mano che gli eventi si dipanavano capii che il suo ruolo era quello di rammendare parole in modo da farle stare in una certa durata e convincere delle persone a mettere mano al portafogli.

A colloquio finito il titolare lo accompagnò verso l'uscio, chiedendogli se conoscesse qualcuno che si occupasse di editing audio.

Scrollò le spalle. Ma io, con voce fioca ed esitante, dissi che armeggiavo con il Goldwave.

"Ok ma sai gestire software multitraccia? Sai usare i plug-in?"

Non sapevo di cosa parlasse ma dissi di sì. Quello che mi serviva l'avrei imparato col tempo. La fortuna chiamava: dovevo rispondere.


Tanto bastò a smuovere le acque ferme della vita.

Iniziai a cucire parole agli albori della giovinezza, quando i capelli erano folti e un'incerta lanugine mi ornava il viso; non sapendo che 12 anni dopo avrei aperto una sartoria sonora tutta mia: la Sarto Sound.


Tutto iniziò da un tremolante "sì", detto con voce sfilacciata.


#comunicazione #advertising #audio

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